Il progetto mediterranea


Tutto è iniziato 12 anni fa. Un sogno che allora  ci pareva impossibile, un sogno che sembrava destinato a rimanere per sempre chiuso dentro un cassetto. Nelle nostre uscite di pesca ci eravamo resi conto che nelle nostre acque, in particolare nel torrente Sestaione, viveva una trota di una bellezza particolare, molto diversa dalla atlantiche con le quali condivideva l'habitat. Per cercare di andare in fondo alla questione decidemmo di contattare Armando Piccinini, un ittiologo di comprovata esperienza, con il quale partì questo progetto di ricerca. A questo studio ben presto si unì anche Rino Sichi, un veterano della pesca alla trota con una grande conoscenza dei torrenti dell'Appennino Tosco Emiliano e Modenese che, come un Virgilio dei nostri tempi, ci accompagnò alla scoperta dei corsi d'acqua dove questa trota poteva nascondersi. 

Armati di storditore, qualche secchio e di tante speranze iniziammo così la nostra ricerca su per la montagna. Tanta fatica, tanta pioggia, tanta stanchezza, ma che alla fine fu ripagata. Delle tante trote che durante i campionamenti riuscimmo a rinvenire ne trovammo una cinquantina che sembravano avere una livrea molto simile alla mediterranea autoctona che stavamo cercando. La bellezza di questi esemplari toglieva il fiato, ma per capire la purezza di questi pesci era necessario procedere con una indagine genetica effettuata su piccole sezioni di pinna adiposa. L'università di Parma fu incaricata di esaminare questi campioni, una meticolosa indagine che scese a livello di DNA Mitocondriale. Dei cinquanta esemplari rinvenuti 11 risultarono con una purezza genetica del 98%. Un piccolo capitale di trote tra cui solo 4 femmine era tutto quello che avevamo in mano, la paura che tutto questo potesse non essere sufficiente era presente in tutti noi. Qualche trota, tante speranze, molti interrogativi, senza nessuna certezza.

Grazie alla passione di Rino Sichi ed al suo piccolo allevamento in vasche in terra battuta Immerse nella vegetazione questo piccolo capitale negli anni, con un lavoro complicato e certosino, riuscì finalmente a dare i suoi frutti, in termini di bellezza e rusticità delle giovani mediterranee. L'anno scorso, avvalendoci della consulenza di Pier Paolo Gibertoni, un altro ittiologo di grande professionalità, abbiamo ripetuto le analisi genetiche che ci hanno confermato che il tasso di purezza delle mediterranee è rimasto sostanzialmente inalterato(97%). Negli anni migliaia di avannotti sono stati immessi sia nel Torrente Sestaione(principale tributario della Lima) che nel reticolo di laterali presenti, al punto che oggi possiamo senza tema di smentita affermare che in queste acque la la trota mediterranea è diventata specie prevalente rispetto alla trota atlantica. Quello che sembrava essere solo un sogno oggi è diventato una splendida realtà che qualunque pescatore rispettoso può toccare con mano.